PROGETTO: "#IORESTOACASA"

Data di pubblicazione: lunedì, 25 maggio 2020

Autore: Segreteria

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PROGETTO: "#IORESTOACASA"

Come sappiamo, dal lontano 23 Febbraio u.s., la parola d’ordine è stata: “Io resto a casa” ed i successivi decreti per il "Contenimento e Gestione dell’Emergenza Epidemiologica da COVID-19" non ci hanno più permesso di incontrare in presenza i nostri ragazzi a scuola , i nostri familiari ed i nostri amici, costringendoci a rimanere nelle proprie case. Questo ovviamente ha innescato una serie di reazioni che partendo dal caos iniziale di affrontare nuove metodologie e strategie di lavoro, si è affiancato all'incertezza di poter continuare quello che si era stati "costretti" a lasciare, alla paura di quello che avremmo affrontato, all'ansia di potere essere contagiati, al rispetto delle regole e soprattutto all'ordine di rimanere chiusi nelle nostre case. Oggi finalmente il lockdown si è sbloccato e come "ex segregati" siamo ritornati, con timore e preoccupazione, ad uscire dalle nostre mura domestiche ed a stilare un primo bilancio di questo triste ed amaro periodo che abbiamo vissuto, nella speranza che non si proponga più, perchè fuori dal tunnel! Certo abbiamo avuto paura, ma allo stesso tempo siamo stati "Capitani coraggiosi" delle nostre interminabili ore scandite diversamente tra lo smartworking, la didattica a distanza ed il guardare attraveso uno schermo, le persone care e gli amici. In questo senso, abbiamo coinvolto i ragazzi delle terze a "combattere" il senso di solitudine, spesso diventato penoso ed insopportabile, e/o lo stato di abulia che ne sono generati. Abbiamo quindi, come stratagemma, raccontato le nostre vite, le nostre giornate, le nostre paure, le nostre ansie, trasformando l'apatia in un messaggio strategico: "combattere, sperare, ritornare alla normalità, riapprezzare le cose semplici insomma ritornare, come prima, più forti, risoluti, energici e soprattutto vitali", perchè la vita, malgrado tutto possiamo trasformarla in "tecnicolor"!

 

 

Le professoresse

Antonella Proverbio e Maria Teresa Pezzillo